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Greenwashing - Aggiornata la direttiva

Pubblicata la direttiva 825/2024 che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione.
Le nuove disposizioni dovranno essere adottate entro il 27 marzo 2026 e si applicheranno a decorrere dal 27 settembre 2026. Il testo interviene con modifiche alla direttiva del 2005 n.59 relativa alle pratiche sleali delle imprese nei confronti dei consumatori allargando il campo delle pratiche vietate. Vengono aggiunte all’elenco delle pratiche commerciali considerate in ogni caso sleali (e quindi vietate) una serie di strategie di marketing quali:

  • l’esibizione di un marchio di sostenibilità non basato su un sistema di certificazione o non regolamentato da autorità pubbliche;
  • l’affermazione di un’asserzione ambientale di cui il professionista non sia in grado di dimostrarne la provenienza, o concernente l’intero prodotto o l’attività se invece riguarda solo un determinato ambito;
  • sostenere che un prodotto ha un impatto neutro, ridotto o positivo sull’ambiente in base a una mera compensazione delle emissioni di gas a effetto serra;